Storia

Le risposte sono tutte corrette

Con la fine della guerra e la riunificazione del Paese, la mafia, non volendo rinunciare al potere, sostenne il Movimento indipendentista siciliano (MIS). Un'ala del MIS, in alleanza con malviventi siciliani, compì numerosi assalti alle caserme, tanto che in Sicilia vennero inviati reparti dell'esercito. La questione venne risolta con la concessione alla Sicilia dello status di Regione autonoma, ma la mafia continuò a prosperare anche nello Stato repubblicano.

Tribunale speciale per la sicurezza dello Stato

Con l'emanazione delle Leggi Fascistissime, le amministrazioni locali furono messe sotto controllo: la figura del Sindaco, eletto dal popolo, fu sostituita con quella del Podestà, nominata direttamente dal governo fascista.

Dopo la liberazione dai tedeschi, nell'aprile 1945, l'Italia dovette affrontare una fase di pericolose tensioni. In Sicilia, la caduta del fascismo aveva ridato forza alla mafia. Quando gli Alleati stavano programmando lo sbarco, che sarebbe avvenuto nel luglio 1943, avevano preso contatto con i capi mafiosi allo scopo di garantirsi la collaborazione della popolazione locale. Dopo la liberazione della Sicilia, gli amministratori fascisti furono sostituti da uomini "graditi" alla mafia, che perciò, di fatto, prese il controllo dell'isola.

1929

Il controllo del regime fascista sulla scuola era così forte che i maestri dovevano giurare fedeltà al regime e nelle aule, l'immagine di Mussolini era appesa alla parete vicino a quella del re e del crocefisso.

Nel 1947 Istria e Dalmazia furono assegnate alla Jugoslavia, per cui circa 350.000 italiani, temendo persecuzioni, si riversarono in Italia. Questi profughi vissero una situazione drammatica: avevano dovuto lasciare tutti i loro averi nella terra d'origine e le loro case erano state requisite dal regime jugoslavo, ma l'Italia non fece nulla per dare loro sostegno.

Nonostante il fascismo avesse sciolto tutti i partiti politici, alcuni proseguirono la loro attività in clandestinità, mentre altri si ricostituirono durante la guerra. I partiti antifascisti agirono soprattutto partecipando alla Resistenza, che quindi fu non solo una guerra di liberazione, ma anche un momento di rinascita della politica italiana.
Nel 1942 nacque il Partito d'Azione, che si richiamava agli ideali di Mazzini e aveva idee liberali, repubblicane e socialiste. Durò pochi anni, ma ebbe un importante ruolo nella Resistenza attraverso la lotta delle brigate partigiane di Giustizia e libertà.

Appena finita la guerra, l'Italia del Nord fu attraversata da una fase di violenza. In un primo tempo, vi furono numerosi atti di giustizia sommaria: i partigiani uccisero molti fascisti, soprattutto quelli che si erano macchiati di stragi e torture, ma anche molte persone colpevoli di avere collaborato con i nazisti denunciando le attività partigiane.

Le foibe sono cavità naturali che si formano nelle rocce carsiche dell'Istria, delle specie di pozzi profondi.

I partiti antifascisti nel settembre 1943 formarono il Comitato di liberazione nazionale o CLN, con il duplice scopo di guidare la guerra partigiana nell'Italia centro-settentrionale e di preparare il futuro assetto politico della Nazione, in qualità di rappresentanti del popolo italiano.

L'Italia divenne Repubblica il 2 giugno 1946, dopo un referendum nel quale i cittadini italiani furono chiamati a votare per scegliere tra monarchia e repubblica come forma di governo.

No. Le leggi emanate da Mussolini per assicurarsi i poteri dittatoriali vennero dette "Leggi Fascistissime"

No, l'effetto fu la riduzione significativa delle libertà personali dei cittadini.

Soccorrere le imprese in crisi, prestandole denaro pubblico

La semplice opinione contraria al regime veniva punita con il confino.

I membri del Partito Socialista combattevano nelle Brigate Matteotti, mentre quelli del Partito Comunista facevano parte delle brigate Garibaldi, le più numerose. A queste bisogna aggiungere alcune brigate di partigiani fedeli alla monarchia, i cosiddetti Azzurri. Le brigate partigiane svolsero un ruolo molto importante di 'educazione politica' dei giovani, cresciuti sotto la dittatura e privi di esperienza democratica.

Oltre alla grave situazione economica e sociale, i primi governi dovettero affrontare il problema di dare un nuovo assetto politico e istituzionale a un Paese uscito da una guerra civile, con il suo strascico di odio e vendette e con un alto tasso di criminalità. I governi provvisori inoltre dovettero gestire il difficile passaggio dell'epurazione, cioè l'eliminazione dei funzionari pubblici compromessi con il fascismo.

Dopo la metà degli anni Venti, la fine delle lotte sociali in Italia fu conseguenza della dittatura fascista, mentre negli altri Paesi industrializzati essa fu dovuta alla crescita economica, che migliorò le condizioni di vita dei lavoratori.

Dopo la prima guerra mondiale, l'Europa vive un decennio di rapida ripresa economica. Nell'ottobre 1929 però, il crollo della Borsa di New York precipita gli Stati Uniti in una grave e improvvisa crisi economica, che si estende in breve tempo a tutti i Paesi del mondo occidentale, provocando ovunque fallimenti e disoccupazione: è la cosiddetta "crisi del '29".

1928

Con l'emanazione delle Fascistissime il governo assunse maggiori poteri a scapito del parlamento, compresa la possibilità di emanare leggi, ma ciò non significa che il Parlamento non potesse emanarne di proprie.

Tuttavia il regime fascista ridusse il ruolo del Parlamento e la sua capacità di esercitare la sua funzione legislativa in modo significativo. Le leggi emanate durante il periodo fascista venivano spesso proposte dal governo e ratificate dal Gran Consiglio del Fascismo, un organo consultivo dominato da Mussolini e dai suoi fedelissimi. Inoltre, Mussolini stesso deteneva l'autorità di emanare leggi tramite decreti reali, che bypassavano il processo legislativo normale.

Di conseguenza, sebbene formalmente il Parlamento fosse ancora in funzione, il suo potere legislativo era notevolmente limitato e il processo decisionale era fortemente influenzato dal governo fascista. In pratica, il regime fascista esercitava un controllo autoritario sulla legislazione e sulle istituzioni politiche, e il Parlamento aveva poco spazio per esercitare una vera indipendenza legislativa.

Nel 1943 nacque un partito che avrebbe segnato la storia politica dell'Italia nei decenni successivi, la Democrazia Cristiana (Dc), erede del Partito Popolare sciolto dal fascismo: vi trovarono spazio i cattolici, ed ebbe un orientamento politico democratico e moderato. A essa facevano capo i partigiani delle Fiamme Verdi. I membri del Partito Socialista combattevano nelle Brigate Matteotti, mentre quelli del Partito Comunista facevano parte delle brigate Garibaldi.

Nel 1925 vennero stipulati gli accordi di Locarno tra la Germania da una parte e da Francia e Belgio dall'altra, con cui i tre stati riconoscevano e accettavano i confini stabiliti con il trattato di Versailles.

1929

1870

Nel 1942 nacque il Partito d'Azione, che si richiamava agli ideali di Mazzini e aveva idee liberali, repubblicane e socialiste. Durò pochi anni, ma ebbe un importante ruolo nella Resistenza attraverso la lotta delle brigate partigiane di Giustizia e libertà.

Tramite i media, si intendeva portare le masse al consenso al regime fascista spontaneamente

Nel 1947 Istria e Dalmazia furono assegnate alla Iugoslavia e allora 350000 profughi italiani, temendo persecuzioni, si riversarono in Italia.

Tra le brigate di partigiani esistevano anche alcune brigate fedeli alla monarchia, i cosiddetti Azzurri.

Con la fine della guerra e la riunificazione del Paese, la mafia, non volendo rinunciare al potere, sostenne il Movimento indipendentista siciliano (MIS). Un'ala del MIS, in alleanza con malviventi siciliani, compì numerosi assalti alle caserme, tanto che in Sicilia vennero inviati reparti dell'esercito. La questione venne risolta con la concessione alla Sicilia dello status di Regione autonoma, ma la mafia continuò a prosperare anche nello Stato repubblicano.